[ mpb ]

Wednesday, August 24, 2005

Il viaggio

Estate, stagione paradossale in cui le giornate si allungano ma non c'è mai il tempo di far niente!
Estate, tempo di viaggi...

Ogni posto ha il suo fascino, anche quelli che si sono visti e stravisti decine di volte: ogni angolo che si riscopre, nasconde qualcosa di nuovo. Il tempo della nostra assenza l'ha segnato e se così non fosse, beh, sarebbe comunque curioso!
Il viaggio è come un sogno: si vedono posti sconosciuti dove chissà quale personaggio è già passato; si cerca di entrare nelle abitudini del luogo che si visita trovandole spesso diverse dalle nostre. Questo genera in noi la consapevolezza di vivere in un mondo molto più ampio di quello che siamo soliti utilizzare nella quotidianità! Le stesse persone cambiano: non sono come noi! L'ambiente forgia i caratteri facendoli assomigliare al luogo in cui abitano, con uno strano fenomeno di adattamento poco giustificate dalle teorie dell'evoluzione...Si incrociano croati ruvidi come le loro rocce oppure olandesi freddi come le loro piogge...

Un po' come in Tarde em Itapuà, canzone composta da Vinicius De Moraes e Toquinho in occasione di un viaggio di Toquinho ad Itapuà, spiaggia di Bahia. La descrizione dei posti e delle sensazioni è onirica e diventano importanti quei gesti quotidiani che lì sono la normalità ma che altrove sono una gradevole eccezione. Assumono importanza particolare gesti semplici come bere una cachasa o ascoltare il vento, o addormentarsi nelle braccia della luna...
La musica brasiliana è costellata di viaggi. Molti concerti sono registrati all'estero, magari con personaggi che aiutano a rendere il disco unico (Francis Albert Sinatra e Antonio Carlos Jobim oppure En la fusa di Vinicius, Toquinho, Bethania e Maria Creuza). Dischi in cui sembra di sentire un gruppo di amici che si ritrova a cantare insieme solo casualmente, approfittando di una visita.

Ma non tutti i viaggi sono carichi di gioia e vanno ricordati gli esili che hanno colpito molti degli artisti brasiliani durante la dittatura. Caetano Veloso, Chico Buarque, Gilberto Gil...
Per molti, insieme al dolore di stare soli sem medo o meu caminho sem conhecer ninguem pra dizer "hello", è stato anche un momento di maturazione, per arricchire le proprio sonorità dei ritmi e delle caratteristiche della musica europea.

Wednesday, August 10, 2005

A vida, amigo, è arte do incontro

Non so perchè ho sempre associato la bossanova al concetto di amicizia.
D'altronde i brani vengono scambiati fra vari artisti con una certa disinvoltura, tanto da non saper distinguere, in alcuni casi, il primo "autore". Per confondere ancora di più le carte molte canzoni sono frutto di collaborazioni fra vari artisti.
Il tutto avviene in un clima di assoluta deconcentraçao, senza dissapori. Si ha un nuovo modo di ascoltare e giudicare un artista, essendo più chiara e netta la distinzione fra chi canta e chi compone. E fra i cantanti, sono evidenti i diversi stili, le diverse capacità...

Ogni concerto che si rispetti contiene dei saluti agli "assenti" e scherzi fra i concertanti. Più che la registrazione di un disco sembra di assistere a una festa privata. Ricordate "O poeta e o violao", di Vinicius De Moraes e Toquinho? oppure "Amalia e Vinicius", in cui la registrazione è fatta a casa di Amalia Rodrigues? O, ancora, i disco "Duetos" di Chico Buarque, dove si trova a cantare con molti artisti, da Pablo Milanes, a Antonio Carlo Jobim?

Più vicino alla mia realtà, la bossanova è stata la causa della nascita (o il consolidamento) di molte amicizie. Spesso mi sono trovato a discutere con musicisti, cantanti o “semplicemente” appassionati, in strane situazioni di complicità, che permettono una conoscenza più intima degli altri.
Mi spiego meglio: la bossanova spesso è poesia e la poesia parla con l’anima. Raramente ci si trova a parlare di poesia, ma con questa musica si ha uno stimolo in più, perchè ci si trova a discuterne quasi senza saperlo. Una persona che è poco avvezzo ad aprirsi, parlando di questa musica rileva (involontariamente) molto del proprio carattere e del proprio “sentire”.
Il voler condividere un brano è un po’ come scambiarsi un fiore...

L’amicizia è come una nuvola che fluttua! Pur sembrando statica e ferma nella sua forma, non puoi prevedere che aspetto assumerà tra un istante. E’ più imprevedibile dell’amore, anche perchè è sempre stata lasciata all’ombra del suo fratello maggiore.
Ma in questi giorni soprattutto mi trovo a navigare tra gli accumuli di questo nembo e in alcuni casi sembra che abbia perso l’orientamento. Proverò a cercare nei testi di qualche bossanova, la bussola che mi serve per ritrovare la rotta.

Monday, August 08, 2005

Blog generation

Un mio amico mi ha parlato dei "blog", della loro diffusione in rete, della loro potenzialità... Mi è sembrato entusiasta del nuovo strumento che internet offre, tanto da trasmettere parte della sua esuberanza anche a me. La curiosità, unita all'esigenza e al piacere di condividere le mie conoscenze e le mie scoperte giornaliere sulla musica popolare brasiliana, mi ha spronato ad entrare in questa comunità virtuale.

Qui parlerà solo la mia fantasia così come di volta in volta viene stimolata dal ritmo della MPB, senza la pretesa di "insegnare", ma con la precisa volontà di trasmettere, tramite questa matassa di cavi elettrici che ci collega, le piacevoli sensazioni fisiche degli stimoli uditivi.

L'impresa è ambiziosa e avrò bisogno del vostro aiuto, per capire se anche voi sentite una preguiça no corpo quando ascoltate una bossanova! Mi aspetto commenti e consigli dai numerosi amanti dell'argomento della rete...brava gente, visto che, si sa, "quem não gosta do Samba bom sujeito não è"!!


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