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Saturday, December 17, 2005

Mondi Lontanissimi


Mi piacciono quegli esperimenti che facilitano l'incontro di più culture. La bossanova ne è piena e basterebbe ricordare il fortunato duo di Frank SInatra e Tom Jobim; oppure le gite italiane dei vari poeti e violao brasileri, se non i voli oltre il pacifico con Sakamoto e i Morelembaum.

Qualche giorno fa ho assistito ad un felice connubio fra jazz e bossanova, messo in scena, al teatro di Pergola, dalla chitarra di Irio de Paula e la tromba di Fabrizio Bosso. Il teatro sembrava una bomboniera e i due la riempivano di confetti, ora ripieni di cioccolatosi arpeggi di corda, ora di mandorlate melodie di tromba.Eseguivano i brani presentati nel disco "Once I Loved". Dalla title track alla Summer Samba, e poi da Wave a Night and Day, dalla Samba em preludio alla Samba in uma nota so...

Inizialmente un po' emozionati, i due si sono riscattati con un concerto che ha preso il volo nel finale in un bell'alternarsi di jazz spaghetti-newyorkese e il suono pulito del violao mischiato ai versi di approvazione (o di sofferenza), che dicono più di mille parole.


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